Dott.ssa Linda Di Mauro | Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Linda Di Mauro Biologa Nutrizionista

Endometriosi: un aiuto dall’alimentazione

Esiste una dieta da seguire se soffriamo di endometriosi?

L’ endometriosi è una patologia caratterizzata dalla localizzazione di tessuto simile all’endometrio al di fuori dell’utero. Attualmente circa il 10% delle donne in età riproduttiva è colpita da questa patologia e approssimativamente dal 30% a 40% di donne con endometriosi è sterile. L’endometriosi può coinvolgere le ovaie, l’intestino o il tessuto che riveste il bacino. Nell’endometriosi, il tessuto endometriale dislocato continua ad agire come farebbe normalmente con ogni ciclo mestruale. Come l’endometrio che riveste l’interno dell’utero, anche le lesioni endometriosiche sono di solito sensibili agli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie ed in particolare agli estrogeni. Queste lesioni subiscono un andamento ciclico di sviluppo e di micro-sanguinamento. Questo fenomeno è causa di una forte reazione infiammatoria cronica, responsabile di molti dei sintomi della malattia.

I sintomi possono variare: una minoranza di donne è asintomatica, ma la maggior parte presenta forti dolori che iniziano qualche giorno prima delle mestruazioni e si protraggono sino alla fine del ciclo.

Dal punto di vista dell’alimentazione ci sono diversi accorgimenti da seguire in caso di endometriosi, cambiando la propria alimentazione è possibile:

  • Ridurre il dolore
  • Ridurre l’infiammazione
  • Ridurre il gonfiore
  • Ridurre i livelli di estrogeni

Quali sono gli accorgimenti nutrizionali più importanti per chi soffre di endometriosi?

Una corretta alimentazione può incidere sul livello di infiammazione e quindi in caso di endometriosi è utile seguire una dieta anti infiammatoria

  • aumentare il consumo di omega 3 contenuto ad esempio in pesci, noci e semi di lino per promuovere la produzione della prostaglandine anti infiammatorie e diminuire il consumo di omega 6 pro infiammatori (che troviamo soprattutto negli oli vegetali)
  • evitare latte e derivati che contribuiscono alla stimolazione della produzione di prostaglandine responsabili di infiammazione,
  • evitare le carni rosse, la caffeina e i prodotti che la contengono (quindi anche the o cola), gli alcolici e limitare zuccheri e farine raffinate
  • evitare la soia e tutti i prodotti a base di soia per la loro azione estrogenica

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