Ho preparato una serie di articoli in cui vi darò qualche informazione sui problemi più comuni legati alla digestione e su come, da nutrizionista, posso aiutarvi nella gestione di questi disturbi.
Iniziamo da un problema molto comune, il reflusso gastroesofageo.
Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto frequente in cui il contenuto dello stomaco risale nell’esofago.
Diversi pazienti che iniziano una dieta per perdere peso lamentano anche di soffrire di reflusso gastroesofageo. Questa patologia è infatti molto diffusa, colpisce una persona su 3 in Italia. Spesso il sovrappeso e l’obesità si associano a questo disturbo, tra le prime raccomandazioni per la gestione del reflusso gastroesofageo vi è quella, ovviamente solo se necessario, della perdita di peso.
Il reflusso gastroesofageo è anche un disturbo tipico della gravidanza e la causa è spesso di natura ormonale. I livelli elevati di progesterone, caratteristici della gravidanza, hanno un’azione rilassante per la muscolatura liscia (fattore positivo, perché questo porta ad attenuare le contrazioni uterine). Ma questo ormone agisce su tutta la muscolatura liscia e quindi anche su quella dell’esofago e del cardias (la valvola sita tra esofago e stomaco) che quindi si rilassa e potrebbe funzionare male, causando il reflusso gastroesofageo .
Adottare delle buone abitudini può sicuramente alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo e permette spesso ai pazienti di gestire questa patologia limitando l’uso di farmaci.
Ecco dei suggerimenti utili da seguire:
- perdere peso se necessario;
- evitare abiti troppo stretti;
- mantenere una postura retta durante e dopo il pasto;
- consumare il pasto almeno 3 ore prima di coricarsi e dormire con la testa sollevata di 15/20 cm (utile un rialzo sotto il materasso);
- lasciare passare almeno 2 ore dopo il pasto prima di iniziare qualsiasi esercizio fisico;
- mangiare con molta calma masticando i cibi in modo adeguato.
Tra gli alimenti che più spesso possono essere fattori scatenati del reflusso vi ricordo agrumi, cioccolato, bevande con caffeina o alcol, cibi grassi e fritti, aglio e cipolle, menta e cibi piccanti.
Ma attenzione anche all’acqua frizzante, alle bibite e agli alimenti molto liquidi come minestroni o brodi.
In realtà non esiste un alimento che è sicuramente correlato al reflusso gastroesofageo, infatti alcuni alimenti indicati possono essere ben tollerati da diversi individui che soffrono di questo disturbo.
Anche in questo caso quindi è sempre importante la personalizzazione dell’alimentazione: per questo è utile compilare un diario e annotare quali cibi creano disturbo per poi concordare con il nutrizionista l’eliminazione o la riduzione di essi nel contesto di una dieta equilibrata.
Se hai problemi digestivi, come il reflusso gastroesofageo, contattami per maggiori informazioni e per intraprendere un percorso nutrizionale adatto al tuo problema.
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